23 settembre 2023

"Gli uomini sono dei in Crisalide"

 "Gli uomini sono dei in Crisalibe" cit. Dale Carnegie

(Invito a riflettere su questa bellissima affermazione, secondo me molto emblematica)

Con questa frase l'autore esplicita il potenziale dell'immaginazione creativa e dell'atteggiamento mentale utile ad accrescere il benessere psicologico delle persone. Oltre a ciò è sicuramente un punto nodale per riflettere. 

Ma definiamo prima cosa si intende per immaginazione creativa. Essa consiste nella generazione di idee, è una rappresentazione consapevole di ciò che non è immediatamente presente ai nostri sensi. Molti autori nel passato si sono soffermati sullo studio di questa abilità e ciò ha consentito di evidenziare come essa sia la leva che aziona il motore della vita e ci porta avanti come specie. 

A questo punto, a voi la riflessione!

Neuropsicobenessereblog,Immaginazione,creativa

Dopo tutto come sosteneva anche Einstein "L'immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l'immaginazione racchiude il mondo". Per questa ragione, allenarsi e svilupparla apre la mente a molteplici percorsi di risoluzione dei problemi e ci consente di sviluppare il potenziale interiore. 

Ora voglio proporvi un esercizio che mi è capitato di sperimentare, sia su me stesso che sugli altri e che ho trovato molto utile per il potenziamento della potenza mentale ed interiore. Gli effetti dell'immaginazione creativa costituiscono uno strumento che guida verso il successo nelle aree di vita principali nonché nelle attività introspettive. 

Esercizio di immaginazione creativa - La Crisalide

Immagina un bruco.

Puoi osservarlo mentre striscia sull'albero sul quale vive.

Attaccandosi a un ramo dell'albero, il bruco comincia a formare un bozzolo. 

Gradualmente si avviluppa di fili d'oro fino a che non è completamente nascosto. 

Osserva il bozzolo. 

Ora immagina di trovarti al suo interno. 

Sei circondato dalla sofficità della seta...riposi nel calore dell'oscurità. 

Sei solo vagamente cosciente, cosicchè non ti rendi conto chiaramente di ciò che sta capitando, ma in questa quiete apparente senti che è all'opera un'intelligenza misteriosa. 

Finalmente il bozzolo si apre e attraverso uno spiraglio penetra un raggio di luce. 

Non appena te ne senti toccato provi un improvviso aumento di vitalità e ti rendi conto che puoi disfarti del bozzolo. 

Scopri che col bozzolo puoi disfarti anche dei tuoi sostegni e delle tue difese interiori. 

Ora sei più libero di quanto mai tu abbia desiderato di essere. 

Immagina ora di essere una farfalla variopinta. 

Ben presto ti rendi conto che i tuoi confini si sono immensamente allargati e che ora puoi volare. 

Ti trovi in una dimensione completamente nuova di colori, suoni, di spazio aperto. 

Hai il mondo davanti. 

Mentre voli ti senti sostenuto dall'aria e immagini di planare piacevolmente e poi di volare nuovamente verso l'alto. 

Sotto di te puoi vedere un immenso prato pieno di fiori di ogni varietà e colore. 

Ti posi su un fiore, poi su un altro, poi su un altro ancora. 

Percepisci ogni fiore come un essere diverso, con il suo colore e il suo profumo e la sua atmosfera caratteristica. 

Prendi un pò di tempo per percepire i vari aspetti della tua libertà e leggerezza. 

Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo


04 settembre 2023

L'energia della mente è l'essenza della vita

Nella vita di ognuno di noi spesso ci sono momenti in cui ci sentiamo completamente scarichi, come se la potenza emotiva che alimenta la psiche fosse ormai esaurita. Tutto questo può essere il risultato di periodi di stress intensi, problematiche serie o aderenza alla routine eccessiva ci appiattisce emotivamente. Proprio in questi periodi si annidano la spossatezza, l'esaurimento, la disperazione, la noia e astenia. Ma se facciamo attenzione alla nostra mente e ai segnali che ci manda possiamo evitare di raggiungere il punto di rottura. 


Esistono differenti tipi di energia che alimentano la potenza emotiva e che è necessario mantenere a livelli adeguatamente alti per garantire l'equilibrio psicofisico. 

Primo tipo di energia emotiva: la potenza emotiva è vita ed è la vita della nostra psiche. Quando ci sentiamo felici, sentiamo anche di poter conquistare il mondo e affrontare i problemi a muso duro. Al contrario, quando siamo tristi ci sentiamo paralizzati e avvertiamo qualsiasi cosa come un ostacolo. Una frase che amo molto e che esprime la potenza emotiva è la seguente: 

"Trova un posto dentro di te dove ci sia gioia e questa gioia brucerà il dolore" (J. Campbell).

Coltivando emozioni positive attraverso la pianificazione di attività gratificanti, che ci fanno sentire bene e realizzati possiamo dare carica positiva alla potenza emotiva e ripristinare l'equilibrio. Il combattimento contro le emozioni negative o spiacevoli non serve a nulla se non ha perdere energie positive preziose. Invece, imparare ad accettare le emozioni negative e lasciarle andare sarà utile a dargli un senso. Molti studi, infatti dimostrano che conoscere le emozioni ne mitigherà l'impatto negativo sulle nostre vite. 

Secondo tipo di energia emotiva: come affermò B. Franklin "L'energia della mente è l'essenza della vita". La vita mentale e quindi i nostri pensieri non sono gratuiti, ma essi consumano preziose energie. Studi presenti in letteratura scientifica dimostrano che la preoccupazione consuma energia tanto quanto lo svolgimento di due compiti contemporaneamente. Nonostante questo dato così estremamente importante, di rado notiamo come i pensieri, le preoccupazioni, le emozioni negative e le idee catastrofiche sottraggono così tanta energia. Quindi, è estremamente vitale concentrare le proprie risorse ed energie mentali su un solo compito alla volta e alternare periodi di lavoro e periodi di riposo evitando di raggiungere il punto di rottura e quindi la paralisi mentale. 

Terzo tipo di energia emotiva: l'energia spirituale (il senso della vita, l'allineamento di ciò che sei con ciò che fai) ci dà una fortissima spinta all'azione, attiva il desiderio, alimenta la speranza e l'entusiasmo di andare avanti e perseguire i propri sogni. Il senso della vita e dei propri valori alimentano la potenza emotiva. 

Una frase per farvi riflettere! "La tragedia dell'uomo moderno non è che egli sa sempre meno sul senso della propria vita, ma piuttosto che se ne preoccupa sempre di meno" (Havel). 

Trovare la propria strada non sempre è facile e richiede l'impiego di molte energie, soprattutto quelle emotive. Fondamentale è trovare la propria essenza ed esprimila. 

Quindi, trova chi sei e dagli spazio! 

Dr. Pierluigi Ricci - Psicologo

25 agosto 2023

Ansia - Cosa è + 2 cose da NON fare

Il termine ansia deriva dalla parola latina angere che vuol dire stringere, stritolare. Indica uno stato psicofisico che tende a far credere di essere in pericolo imminente e spesso è molto fastidioso e sgradevole, tanto che oggi è diventato molto comune nelle nostre vite e in particolari situazioni del quotidiano. 

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Bisogna sottolineare però, che l'ansia non sempre determina uno stato negativo o di disturbo. A tal proposito è indispensabile sottolineare due tipologie di ansia: l'ansia normale o fisiologica che è transitoria e non interferisce con le aree della vita più importanti della persona e l'ansia anormale o patologica caratterizzata da tensione psicofisica, inquietudine, preoccupazione, irritabilità e può condurre anche a stati di paura incontrollata da cui può scaturire un attacco di panico. 

Quali sono le cause dell'ansia? 

Molti studi concordano sul fatto che differenti fattori entrino in gioco nella determinazione di uno stato ansioso patologico. Tra essi troviamo i fattori ereditari (50% dei casi), fattori biologici (alterazione della funzione o del numero di differenti neurotrasmettitori come ad esempio la noradrenalina, la serotonina o il GABA), fattori psicologici e fattori che sono il risultato di dinamiche inconsce. 

Quali sono i sintomi dell'ansia?

-Tensione psicofisica;

-Ipervigilanza; 

-Inquietudine; 

-Tachicardia; 

-Paura di perdere il controllo; 

-Sensazione di pericolo imminente; 

-Irritabilità; 

-Gastriti; 

-Insonnia;

-Incubi; 

-Debolezza fisica; 

-Difficoltà di concentrazione e di memoria; 

-Depersonalizzazione e derealizzazione; 

-Difficoltà respiratorie e dolore al petto; 

-Vertigini e senso di svenimento; 

-Dispnea (fame d'aria).

Esiste un modo per tenere a bada un attacco d'ansia?

La risposta è si!!! La maggior parte delle persone che soffrono d'ansia tenta spesso di estirpare i sintomi dell'ansia commettendo errori che non fanno altro che peggiorarli. In questo modo l'ansia diventa più opprimente ad ogni futuro attacco. Fondamentale è l'intervento precoce che impedisce che l'ansia si trasformi in angoscia e la situazione precipiti velocemente. 

Due cose da non fare durante un attacco di ansia patologica.

1-Pensare di essere codardi e inefficaci nella gestione dell'ansia e credere che il tempo aggiusterà le cose: più passa il tempo più le cose peggioreranno, nulla migliorerà semplicemente non facendo nulla, restando inerti di fronte ai problemi; è estremamente difficile uscire da soli dalla trappola dell'ansia! Se avete un minimo di speranza rivolgetevi ad uno Psicologo per ripristinare il vostro benessere psicofisico, le vostre relazioni, il vostro lavoro, la vostra salute. 

2-Scappare: Quando ci si trova in una situazione di paura estrema l'unica cosa che viene da fare è appunto scappare. Ma questo non servirà a nulla se non a massimizzare i sintomi dell'ansia. Si tende a pensare che l'unica soluzione per uscire vincitori dal problema sia rifuggirlo per mettersi al sicuro. Ma così non è! Scappando non si fa altro che mantenere il circolo vizioso e rafforzare l'ansia, uscendone sempre da perdenti e rimanendo intrappolati in una perenne sofferenza. 

Dr. Pierluigi Ricci - Psicologo 

31 luglio 2023

MUSICOTERAPIA PER RISTABILIRE L'EQUILIBRIO

La Musicoterapia è una branca della Psicologia Clinica che attraverso l'uso di differenti forme di espressione creativa può aiutare a migliorare il benessere psicofisico degli individui. L'obiettivo della musica come terapia per ristabilire l'equilibrio consiste nel fornire all'individuo un metodo alternativo di comunicare le proprie emozioni e sentimenti, soprattutto nel momento in cui questi sono difficili da comunicare verbalmente. 

I benefici della musica sulla psiche sono noti da molto tempo e inoltre sono sostenuti da numerosi studi presenti nelle letteratura scientifica. La musica può aiutare ad alleviare lo stress, l'ansia e la depressione, così come si è rivelata utile nella cura dei disturbi del sonno. In ambito sportivo, e non solo, la musica si è dimostrata un'ottima alleata nella recupero e miglioramento della forza muscolare e nella coordinazione motoria. Inoltre, la terapia con la musica può essere utile anche al cospetto di disturbi come amnesia, afasia o demenze di differenti tipologia al fine di consentire una comunicazione degli stati d'animo, dei sentimenti e delle emozioni attraverso il canale linguistico non verbale. 

Come sostiene l'Associazione Italiana di Musicoterapia (AIM) la musicoterapia è "una disciplina che si avvale del suono, della musica e della relazione per sviluppare potenzialità e risorse personali, promuovendo un equilibrio globale dell'individuo". 

Differenti studi nel campo delle Neuroscienze hanno dimostrato gli effetti benefici e della musica nel recupero e nel miglioramento di diverse funzioni neuro-cognitive, nonché nella capacità di gestione degli stati umorali ed emotivi. Le funzioni cognitive sulle quali è possibile ottenere ottimi risultati avvalendosi della musica come terapia sono: la memoria, l'apprendimento, l'attenzione, la concentrazione e la coordinazione e l'immaginazione. 

Avvalendosi della musica come strumento di intervento è possibile accedere ad una sfera psichica interiore e più profonda esplorando meglio il proprio mondo interiore, il modo di pensare, di rapportarsi e di sentire il mondo circostante. Proprio questo è il punto di forza, a mio parere, più forte dell'arte e in questo caso della musica. 

Gli approcci fondamentali della Musicoterapia sono due: l'approccio terapeutico produttivo e quello espressivo-ricettivo. 

Il primo, pone il soggetto in prima persona nell'azione e consente di migliorare la comunicazione, sia interna che esterna, e mira al riconoscimento e all'espressione delle proprie emozioni trovando una modalità alternativa per esprimerle. Il secondo approccio, prevede un ruolo meno attivo della persona in cui quest'ultima viene messa all'ascolto di determinate frequenze di suono e specifiche tipologie di musica selezionate dallo specialista. 

Esistono varie forme di intervento; le più note e scientificamente validate sono: 

- ascolto della musica (specifiche frequenze e determinati toni); 

- uso di strumenti musicali; 

- improvvisazione; 

- uso di strumenti musicali. 

La Musicoterapia quindi si propone di promuovere la comunicazione, stimolare il riconoscimento e l'espressione emotiva, ridurre ansia, stress e depressione e aumentare il benessere psicofisico. 

Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo 


10 giugno 2023

NEUROMARKETING E NEUROECONOMIA

Cos'è il Neuromarketing? 

Con tale termine, coniato da Ale Smidts (Smidts, 2002) ci si riferisce a quella branca delle Neuroscienze e della Psicologia che si occupa dell'analisi e dello studio delle risposte cerebrali che si attivano all'esposizione di uno stimolo pubblicitario o alla vista di un prodotto o un particolare brand. Il Neuromarketing sta diventando sempre più importante all'interno delle aziende che, "entrando" nella testa del consumatore sono in grado di prevedere e controllare i processi razionali ed irrazionali relativi all'acquisto di un particolare prodotto. 

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Le domande a cui risponde il Neuromarketing sono: per quale motivo il consumatore dovrebbe acquistare questo prodotto? Cosa determinerà la sua scelta futura? Quali vantaggi ha per la sua vita? Quale è il suo coinvolgimento emotivo nel processo decisionale? Grazie a tecnologie sempre più complesse e sofisticate è possibile predire il comportamento degli utenti, monitorare in tempo reale come rispondo agli stimoli pubblicitari e comprendere cosa guida il processo decisionale che porta all'acquisto di un particolare brand. Durante la giornata siamo continuamente esposti a input sensoriali elicitati messaggi pubblicitari, cartelloni stradali, design di prodotti di consumo che, quando vengono considerati abbastanza rilevanti, sono trattenuti in memoria e sono collegati a vecchi ricordi pubblicitari o esperienze di acquisti precedenti. Successivamente, vengono analizzati a livello inconscio e sono proprio questi processi inconsci, guidati dal nostro cervello rettiliano e paramammaliano, che generano associazioni con un particolare brand da cui scaturiscono determinate sensazioni ed emozioni. 

Che vantaggio ha tutto questo?

Semplice! Le vendite e le entrate aumentano, mentre i costi di produzione diminuiscono grazie a tecnologie sempre più avanzate. 

Con l'obiettivo di comprendere quali processi mentali si attivano nella mente dell'utente esposto ad un messaggio pubblicitario o ad un brand di un determinato prodotto, il Neuromarketing impiega diversi strumenti non invasivi che monitorano l'attività cerebrale di un individuo ed evidenziano quelle che sono le sue risposte inconsce agli stimoli cui è esposto, quali: 

- Elettroencefalogramma (EEG); 

- Facial coding; 

- Risonanza magnetica funzionale (fMRI); 

- Eye-traking; 

- Skin conductance e analisi vocale. 

Dal momento che, dalla letteratura scientifica emerge che ben il 95% delle decisioni legate all'acquisto di un prodotto o all'essere maggiormente sensibili ad un messaggio pubblicitario dipenda da processi profondi, inconsci ed emozionali, questi strumenti consentono di analizzare quali sono le campagne pubblicitarie più efficaci intraprendendo percorsi più mirati agli obiettivi dei produttori commerciali. 

Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo


26 maggio 2023

IMMUNITA' COGNITIVA

Oggi la maggior parte delle persone adotta differenti strategie per proteggere il proprio sistema immunitario, fare ginnastica e correggere la propria dieta o evitare routine che possano danneggiare la salute fisica. Tutto ciò si riferisce al sistema immunitario fisico. 

Ma la mente? Come possiamo proteggere il nostro cervello e la vita psichica da "microbi" letali come idee, pensieri, credenze, atteggiamenti e comportamenti negativi che mirano a distruggerlo? 

Grazie al dottor Andy Norman possiamo rispondere a queste domande attraverso il concetto di "Immunità cognitiva" che si riferisce alla capacità di filtrare tutte quelle informazioni nocive e deleterie da lui definite "virus cognitivi", di cui oggi i media possono essere portatori. Detto ciò, è evidente come sia fondamentale prendersi cura della salute mentale e della vita psichica oltre che della salute fisica. 

Bisogna sottolineare come, sebbene questo concetto sia presente in letteratura da almeno cinque anni, oggi è diventato assai più rilevante per la proliferazione dei social network. Infatti, capita ormai sempre più spesso di sentire il termine "biologia della disinformazione" proprio per indicare come alcuni media si comportino come dei veri e propri virus biologici insinuandosi nelle nostre menti e inculcandoci idee, credenze e comportamenti non appropriati. Questi "microbi mentali" hanno lo scopo di manipolarci e creare immagini e rappresentazioni alterate e distorte della nostra realtà. 

Un concetto molto utile a cui possiamo fare appello ed allenarlo nel tempo è quello relativo al "sé immunitario". Esso si riferisce alla capacità di percepire e riconoscere ciò che proviene dal mondo esterno e che può distruggere il nostro sistema immunitario cognitivo, proprio come accade per il sistema immunitario fisico. 

Grazie alla pubblicazione del suo libro "Mental Immunity", il dottor Andy Norman espone in maniera dettagliata il concetto di immunità cognitiva e come fare per evitare che i "microbi mentali" provenienti dai media possano danneggiare irrimediabilmente la salute mentale, l'immagine e la rappresentazione del mondo esterno. 

Il dottor Norman indica alcuni principi chiave per fronteggiare al meglio i "microbi mentali" che spesso e volentieri i media diffondono senza tener conto delle percezioni, emozioni e sentimenti soggettivi che potrebbero affiorare nelle menti di chi fruisce tali informazioni. Il modello C (Consapevolezza), A (Autoriflessione) e A (Attenzione e Risveglio) meglio spiega i principi chiave. 

- Consapevolezza: essere consapevoli del fatto che alcune cose che arrivano potrebbero non essere utili, veritiere e benefiche e quindi agire da destabilizzatori della nostra vita psichica. 

- Autoriflessione: insieme all'immunità cognitiva, l'autoriflessione è la via della salvezza per distogliere l'attenzione dalle certezze che dai media vengono veicolate con assoluta rigidità rendendoci prede facili della manipolazione. Attraverso la capacità metacognitiva dell'autoriflessione siamo in grado di spegnere il pensiero rigido e inflessibile per poter mettere in discussione qualcosa che viene data per assolutamente scontata.  

- Attenzione: bisogna stimolarsi a essere vigili e "svegli" di fronte a ciò che ci viene proposto attraverso i medie. Bisogna rimanere focalizzati sulle informazioni che provengono dal mondo esterno alla nostra mente. Norman indica proprio in questa capacità cognitiva il fulcro di tutto il suo modello: oggi siamo continuamente bombardati da pubblicità spesso inutili, notifiche sugli smartphone e email, una quantità spropositata di informazioni che ha causato la perdita della focalizzazione e di conseguenza del benessere psicologico e della nostra immunità cognitiva. Allenare l'attenzione, il filtraggio delle informazioni esterne, allenare un attivo sguardo interiore è la via salvifica per proteggere la vita psichica del nostro cervello. 

Dopo questa breve trattazione, è evidente come l'immunità cognitiva sia sicuramente un valido alleato contro la letalità della biologia della disinformazione. Attraverso l'allenamento dello sguardo interiore, del pensiero e del senso critico può salvaguardare il nostro benessere psicologico proteggendoci dalla manipolazione di idee, pensieri e credenze che vengono spacciate come portatrici di verità ma che in realtà non lo sono affatto. 

Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo

25 maggio 2023

L'arte come terapia

L'arte è esperienza sensoriale in quanto coinvolge sensazioni visive, acustiche, tattili, olfattive, percezione ed organizzazione dello spazio attraverso la messa in campo di molteplici processi cognitivi ed emozionali. 

L'obiettivo dell'arte come terapia in psicologia è la lettura dell'anima dell'opera nel suoi insieme di elementi di espressività ed immaginazione. L'arte permette di "andare oltre", di dare significato al significante (l'opera d'arte nel suo insieme) e quindi costruire una comunicazione intrisa di significati profondi e nascosti attraverso la percezione emotiva. 

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"Creando potevo guarire, creando ritrovavo la salute." (Kierkegaard)

La chiave dell'arte terapia in cosa consiste? 

La chiave è da ricercarsi nel potere delle immagini, che al contrario delle parole che possono nascondere, mentire o dimenticare, esse sono pure, autentiche ed immediate in quanto partono dal profondo ed è più facile esprimerle dato che non innalzano muri difensivi. 

L'arte quindi si trasforma in terapia nel momento in cui viene adoperata con consapevolezza come uno "strumento attraverso cui...", uno strumento che agisce attivamente sulla psiche dell'individuo guidato da regole prestabilite e ben precise con l'obiettivo finale di ripristinare l'equilibrio perduto. Detto ciò, è evidente come, attraverso l'arte, si favoriscano lo sviluppo e la crescita psichica. L'individuo viene guidato dallo Psicologo nell'elaborazione ed estrazione dei contenuti del proprio mondo interno e conseguentemente elabora ciò che è emerso. In questo modo, l'espressione dei contenuti psichici emersi si traduce in una rappresentazione simbolica del nostro mondo interno e degli atteggiamenti e comportamenti che mettiamo in atto nella quotidianità. 

Ma per fare arteterapia bisogna essere dei pittori provetti? 

Assolutamente no!! Non è richiesta alcuna preparazione artistica in quanto bisogna stimolare un processo creativo e non sottoporsi ad un'interrogazione alla lavagna. 

Quali sono i benefici dell'arteterapia per il ripristino del benessere psicologico? 

Ne vediamo qui alcuni tra i più importanti.

- Promozione dell'ordine e dell'armonia;

- Stimola il potenziale creativo; 

- Dà significato alla realtà psichica e al mondo esterno attraverso simboli, immagini e metafore; 

- Crea un ponte tra il vissuto soggettivo e la realtà oggettiva; 

- Genera catarsi; 

- Favorisce la chiarificazione emotiva; 

- Riduce stress, ansia e depressione;

- Protegge dalle psicosi. 

Il lavoro terapeutico riguarda la ricerca di associazioni tra le scelte creative e la vita psichica dell'individuo. L'opera viene concepita in un'ottica di risveglio di ricordi e storie, o il racconto di queste, che hanno il potere di svelare messaggi inconsci o come un modo immediato di comunicare per chi non può farlo in maniera convenzionale, come ad esempio gli individui autistici. 

Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo


Alzheimer: killer silenzioso del millennio

Oggi sono molte le patologie neurologiche che influenzano lo stile di vita e ciò che fa la differenza rimane la prevenzione. L'Alzheimer...