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23 maggio 2022

L'Intelligenza Emotiva

Cosa si intende per Intelligenza Emotiva?

Secondo Goleman, l'Intelligenza Emotiva è la capacità di riconoscere le nostre ed altrui emozioni, di motivare noi stessi e di gestire costruttivamente i nostri sentimenti sia a livello personale sia a livello interpersonale. 

Intelligenza-Emotiva-Neuropsicobenessereblog

Possiamo sostenere che, le emozioni sono dei dati preziosissimi che ci guidano verso una visione olistica, più chiara della nostra vita emotiva. 

Che tipo di dati sono? Sono dati basati sulla nostra personale percezione del mondo e del nostro personale essere nel mondo. Nel momento in cui cessiamo di combattere contro le emozioni o di ignorarle, conquistiamo una risorsa dal valore inestimabile. La profonda conoscenza di noi stessi configura l'aprirsi a questi dati e ciò ci consente di utilizzarli per scegliere la strada che vogliamo intraprendere, l'obiettivo che vogliamo raggiungere. 

Quali sono le caratteristiche che una persona dotata di Intelligenza Emotiva deve possedere? Ecco le caratteristiche fondamentali: 

- la consapevolezza di sé: consiste nel conoscere le proprie emozioni ed esprimerle in maniera assertiva aumentando la propria fiducia in se stessi avvicinandosi sempre di più al proprio obiettivo;

- l'empatia: l'abilità di riconoscere le emozioni degli altri e la capacità di assumere la prospettiva emotiva dell'altro; 

- la gestione di sé: la capacità di riuscire a dominare le emozioni forti con l'obiettivo di tradurle in obiettivi concreti e costruttivi; 

-la motivazione: l'attitudine di guidare se stessi verso la realizzazione dei propri obiettivi trasformandosi in artefici del proprio processo di cambiamento positivo; 

- utilizzare le emozioni per pensare più fluidamente; la capacità di pensare più fluidamente e saper risolvere i problemi in situazioni nuove senza tener conto delle informazioni già acquisite dalle esperienze passate; 

- le attitudini sociali: l'attitudine a leggere efficacemente le situazioni sociali in modo da realizzare le interazioni interpersonali con efficacie ed autorevolezza, gestire i conflitti e risolvere le problematiche comunicative all'interno delle relazioni sociali.

Gestire le proprie ed altrui emozioni è fondamentale per raggiungere i grandi obiettivi della vita.

Riconoscere le emozioni non come scissione binaria, ovvero come buone o cattive, ma come fonte di informazione utile al fine di aumentare l'autoconsapevolezza.  

Tutto ciò è meraviglioso vero? Molti pensano che questa abilità sia innata. Ma la buona notizia è che l'intelligenza emotiva può essere acquisita o migliorata. Essa racchiude una rosa di capacità che possono essere esercitate per raggiungere un buon livello di questa meravigliosa abilità. La consapevolezza e la gestione di sè, l'empatia, la motivazione, il pensiero fluido e le attitudini sociali sono tutte abilità che ogni individuo può sviluppare. Ognuna di esse è relata al nostro benessere psicologico! Per questo motivo vanno considerate come risorse per la nostra salute mentale, che possono essere sempre potenziate e migliorate! 


Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo

19 gennaio 2022

EMOZIONI

Le Neuroscienze Cognitive hanno ampiamente confermato che la prima risposta ad uno stimolo di qualsiasi genere è quella di tipo emotivo. Quando un input giunge ai nostri sensi viene trasmesso al cervello facendo da innesco per il nostro comportamento. 

Ma che cosa sono le Emozioni? Come funzionano? Quali sono le basi neurali di un'emozione? 

Come sosteneva Goleman: "L'emotività irrompe come un trigger". Ciò significa che le emozioni vengono prima di ogni cosa e la nostra mente emotiva è molto più rapida rispetto alla nostra mente cognitiva. Infatti, molto spesso prendiamo le decisioni, anche su questioni importanti, sulla base delle nostre emozioni. Ma questo ha anche i suoi vantaggi, come ad esempio quello di farci risparmiare tempo ed energia rendendoci più pronti ed efficienti nel compiere un'azione. 

Le Emozioni possono essere definite come uno stato psicologico molto articolato costituito da una miscela di 3 elementi differenti quali: l'elemento cognitivo, la risposta fisiologica e quella comportamentale. Questi elementi sono fondamentali e sono strettamente interconnessi tra di loro a livello funzionale. L'elemento cognitivo è deputato alla valutazione dello stimolo, dandogli un nome. La risposta fisiologica serve a preparare l'organismo per fronteggiare la situazione, mentre la risposta comportamentale porta all'azione. Quest'ultima costituisce una delle funzioni fondamentali delle emozioni, ovvero produrre un'azione. In questo senso le emozioni sono molto importanti, in quanto, la loro funzione principale è adattiva. Infatti, indipendentemente dal tipo di valenza edonica, ovvero dal grado positivo o negativo dell'emozione che stiamo provando in un determinato momento della nostra vita, esse sono senza dubbio utili e possono favorire anche delle nuove opportunità preparandoci ad agire nelle situazioni importanti generando gioia e felicità. 

Capire le nostre emozioni e quelle degli altri è fondamentale per vivere al meglio, esprimere le nostre potenzialità, essere più stabili e soprattutto più felici. Non dobbiamo mai reprimere o respingere le nostre emozioni. Questo ci distruggerebbe ed aumenterebbe il nostro disagio psichico a livelli incontrollabili. 


La struttura cerebrale principale che costituisce la base neurobiologica delle emozioni è senza dubbio l'amigdala (sistema limbico, cervello emozionale), come confermano gli studi neuroscientifici. E' grazie all'amigdala che possiamo ricordarci di momenti emotivamente difficili o traumatici, in quanto essa è implicata anche nella formazione di ricordi di matrice emozionale. Senza questa struttura essenziale non impareremmo nulla dalla vita! Essa è situata nella parte più profonda del lobo temporale e si attiva all'arrivo di un input emozionale. Successivamente vengono inviati input verso il talamo (cervello razionale) che elabora lo stimolo emotivo fornendogli una valenza e una definizione razionale. 

Paul Eckman distinse le emozioni in primarie (universali) e secondarie (soggettive). Le prime, sono la gioia/felicità, la tristezza, la rabbia, la paura, il disgusto e la sorpresa. Le seconde, si riferiscono alle emozioni sociali come ad esempio la vergogna, l'orgoglio, l'imbarazzo e la timidezza. 

Le emozioni che proviamo non sono sono nella nostra psiche, ma esse si riflettono anche sul nostro corpo e in aree specifiche sulla base delle emozione che stiamo vivendo. Gli studiosi dell'Università finlandese di Aalto hanno sviluppato uno studio che mostra il legame psico-biologico delle emozioni, a dimostrazione del fatto che, ancora una volta, mente e corpo sono indissolubilmente collegati che agiscono insieme per guidarci all'azione. 


NeuroPsicoBenessere-Emozioni-Psicologia

E' veramente sorprendente vedere come tutti siamo accomunati da una "Mappa delle Emozioni" universale. A prescindere dalla cultura a cui apparteniamo, siamo in grado di provare le stesse emozioni, ma ciò che ci rende unici è il modo in cui le esprimiamo e attraverso cui utilizziamo le emozioni per comportarci ed agire nelle differenti situazioni che viviamo nella nostra vita. Nella "Mappa delle Emozioni" possiamo osservare che emozioni a valenza positiva come ad esempio l'amore e la felicità attivano la maggior parte di aree corporee, innalzando il nostro stato di benessere. Al contrario, vediamo come le emozioni a valenza negativa come la tristezza e la depressione disattivano gran parte delle nostre aree corporee, destabilizzando il nostro benessere psico-fisico. Ciò è molto pericoloso, in quanto ci indebolisce sia mentalmente sia fisicamente danneggiando anche il nostro sistema immunitario predisponendoci maggiormente alla malattia. 

Le nostre emozioni ci arricchiscono, implementano le nostre capacità di affrontare la vita allontanandoci dalle cose pericolose e avvicinandoci alle risorse fondamentali per la nostra sopravvivenza. Conoscerle ed esprimerle è essenziale per migliorare il nostro benessere psico-fisico.  

"Il tuo intelletto può essere confuso, ma le tue emozioni non ti mentono mai" Roger Ebert 


Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo 


Alzheimer: killer silenzioso del millennio

Oggi sono molte le patologie neurologiche che influenzano lo stile di vita e ciò che fa la differenza rimane la prevenzione. L'Alzheimer...