11 maggio 2023

Virtual Reality come cura nell'intervento clinico

Nell'utilizzo della Virtual Reality (VR) le terapie che vengono adoperate rientrano nell'ambito delle Terapie Digitali (TD) che sono sostanzialmente degli interventi che si basano sulle tecnologie per migliorare la qualità della vita dei soggetti. 
In particolare esse vengono usate nella prevenzione, diagnosi e nel trattamento dei disturbi e delle malattie. 
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Le TD sono supportate da una vasta letteratura scientifica che fornisce una validazione clinicamente per la cura psicologica di molteplici disturbi e patologie. Principalmente, si tratta di intervenire clinicamente sulla modificazione del comportamento del soggetto e del suo stile di vita. Un aspetto di particolare rilevanza nell'uso delle TD risiede nel concetto di "paziente connesso": nel trattamento i dati vengono raccolti On-Line e successivamente vengono analizzati sia a fini di monitoraggio sia come misura di prevenzione. 

Un fattore da tenere costantemente in considerazione nel trattamento terapeutico con la Virtual Reality è sicuramente l'aspetto più squisitamente "ludico": è noto, nonché ampiamente sostenuto dalla letteratura, che le attività legate al "gioco" consentono l'espressione inconscia di tutti quegli aspetti del proprio mondo psichico interno ed esterno.  

In quali contesti viene maggiormente applicato il trattamento attraverso la VR?

La VR è estremamente utile nel trattamento clinico di: 
- disturbi motori; 
- fobie e paure; 
- disturbo post-traumatico da stress (PTSD); 
- demenza di Alzheimer; 
- terapie del dolore; 
- disturbi della condotta alimentare e dell'immagine corporea; 
- autismo. 

Per chi non è adatta la VR come trattamento? 
- tossicodipendenza; 
- epilessia; 
- patologie cardiache; 
- psicoticismo. 

Avvertenza: il "dosaggio" della VR è da tenere sempre sott'occhio. Meglio puntare sull'efficacia del trattamento rispetto che sulla sua durata. 

La VR sostanzialmente consiste in un'esperienza multisensoriale e interattiva. Il primo aspetto, quello della multisensorialità, è legato al fatto che l'ambiente virtuale viene percepito dal soggetto attraverso i sensi: vista, udito, tatto e cinestesi. L'interattività e quindi la dinamicità del trattamento riguarda invece l'interazione con i movimenti di corpo, testa e arti. L'interfaccia più nota ed utilizzata nella VR sono i visori di realtà virtuale che consentono di "toccare, spostare e manipolare" oggetti virtuali proprio come si farebbe nella realtà. 

Di quali strumenti si avvale la VR? 
- guanti virtuali; 
- controller; 
-joypad; 
-arti virtuali. 

Attraverso la VR viene stimolata la capacità di percezione in quanto essa consente di simulare fedelmente e con un notevole realismo ambienti ed oggetti virtuali come se fossero davvero presenti nell'ambiente. Possiamo quindi indurre percezioni, esperienze e modulare, attraverso di esse, i canali sensoriali che entrano in gioco. 

La forza della VR risiede nel fatto che essa fornisce l'opportunità di conoscere, esplorare e manipolare l'ambiente mettendo in atto comportamenti le cui conseguenze possono essere analizzate in un ambiente protetto. Questo processo è noto come apprendimento senso-motorio, strettamente collegato al senso di presenza e quindi all'opportunità di scoprire e fare in prima persona. In questo modo, tutte le informazioni acquisite dal soggetto restano memorizzate più a lungo proprio grazie all'approccio diretto all'ambiente. 
L'uso delle tecnologie per la disabilità, come la VR, diventano sempre più rilevanti nell'ambiente sanitario e clinico grazie alle loro capacità "immersive" relate al coinvolgimento attivo ed emotivo di chi ne fa uso. Esse infatti sono in grado di suscitare emozioni profonde quali meraviglia, stupore, incanto, sorpresa e rapimento. 
Da questa breve trattazione è possibile notare come le possibilità e le opportunità fornite dalla VR siano notevolmente ampie, dove, l'unico limite è posto dalla fantasia. 

Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo 

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