17 maggio 2023

LO SVILUPPO EMOTIVO NEL BAMBINO

Dall'analisi della letteratura scientifica è possibile evincere come le emozioni vengano alla luce insieme a noi. Esistono infatti diverse teorie e molteplici studi effettuati nell'ambito dello sviluppo emozionale. 

Qui, oggi, vedremo 3 teorie tra le più importanti riguardanti questo vasto ambito psicologico. 

La prima e quella che possiede maggiore rilievo, è sicuramente la Teoria Differenziale di Izard ed Ekman (Izard e colleghi, 1977). Tale teoria sostiene che le emozioni siano innate ed universali e che si sviluppino all'interno di un insieme di emozioni primarie o altrimenti dette emozioni di base. Queste sono la gioia, la paura, la tristezza, la rabbia e il disgusto e possono essere facilmente riscontrate e riconosciute nelle espressioni facciali dei neonati. Ekman sostiene che esista una intima relazione tra le emozioni e le espressioni facciali. 

La seconda teoria è stata ideata da Bridge (Bridge, 1932) ed è nota come la Teoria della Differenziazione secondo cui le emozioni sono il prodotto di un complesso ed intricato processo di differenziazione che ha inizio con uno stato eccitatorio primario indifferenziato. Durante i primi 3 mesi di vita del neonato avviene una differenziazione all'interno del processo eccitatorio primario in cui si distinguono uno stato emotivo negativo caratterizzato da sconforto da un lato e dall'altro uno stato emotivo positivo di piacere. 

Ma attraverso quale processo avviene tutto ciò? 

Secondo Sroufe (Sroufe, 2000) il punto focale si trova nel concetto di valutazione cognitiva per mezzo del quale l'eccitazione primaria indifferenziata viene valutata cognitivamente fino a generare l'emozione vera e propria. Sroufe ha individuato 3 sistemi gerarchici di valutazione cognitiva: 

1- Sistema gerarchico di piacere-gioia: questo sistema è caratterizzato da una generale sensazione di benessere in cui il neonato attua il cosiddetto sorriso endogeno, ossia un riflesso spontaneo causato da un input comunicativo. 

2- Sistema gerarchico della paura-circospezione: caratterizzato dal pianto che scaturisce dall'esposizione a stimoli troppo intensi. 

3- Sistema gerarchico della rabbia-frustrazione: quest'ultimo sistema è caratterizzato dal pianto causato da una situazione di impedimento fisico. 

Da quanto evidenziato è facile notare come secondo l'autore la risposta emotiva sia prodotta dall'attività cognitiva nel processo di elaborazione dello stato meramente eccitatorio primario indifferenziato.  

La terza teoria è nota come Teoria Componenziale di Scherer e Levental (Scherer e Levental, 1984-1087). Questo approccio sostiene che le emozioni originano da primordiali forme indifferenziate innate per poi differenziarsi in esperienze emotive man mano sempre più complesse. I due esponenti di questo approccio hanno individuato 3 livelli componenziali attraverso cui un evento emotigeno primordiale si trasforma in un'emozione complessa e differenziata vera e propria. 

1- Livello senso-motorio: attraverso stimoli esterni vengono attivati pattern espressivo-motori innati che suscitano eventi emotigeni primordiali come la piacevolezza; 

2- Livello schematico: qui vengono stabiliti e fissati i primi schemi appunto che rappresentano prototipi di eventi emotigeni da cui scaturiscono emozioni più specifiche. 

3- Livello concettuale: a questo livello si sviluppa l'emozione complessa vera e propria a seguito di una riflessione sulle risposte comportamentali all'evento emotigeno e alle conseguenze di un'esperienza emotiva complessa. 

Man mano che la psiche del bambino si sviluppa, questi sarà sempre più in grado di comprendere, apprendere ed esprimere emozioni differenziate e complesse ma un ruolo fondamentale è svolto dai genitori o dalle figure che per il bambino sono più significative. I genitori possono essere dei buoni "insegnanti emotivi" in quanto essi fungono da modelli per i propri figli. Possono aiutarli a comprendere e riconoscere le emozioni, dominarle, insegnare l'empatia emotiva e stabilire relazioni interpersonali basate sull'espressione e il rispetto delle emozioni proprie ed altrui. Per tale ragione, è evidente come le dinamiche emotive dei genitori abbiano un forte impatto sulla sfera emozionale del bambino. 

Le emozioni sono la luce che ci guida in ogni momento della nostra vita e solo attraverso la regolazione emotiva possiamo acquisire le capacità di gestione, modulazione ed espressione di ogni singola emozione. Questo le renderà funzionali per in nostro benessere psico-fisico.  

Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo

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