Cos'è il fitness cognitivo-emotivo?
Con tale termine si fa riferimento alla convinzione di allenare la mente progressivamente e quotidianamente al fine di aumentare l'autoefficacia e di conseguenza l'autostima. Una buona pratica regolare, in principio non necessariamente intensiva, previene il disagio psicologico attraverso l'allenamento per il miglioramento e la massimizzazione delle risorse cognitivo-emotive dell'individuo.
Le fondamenta di questo innovativo intervento psicologico si basano sulla promozione e sulla gestione delle proprie risorse cognitive ed emotive nel fronteggiare eventuali problematiche.
I fattori essenziali del fitness cognitivo-emotivo sono:
- la soddisfazione per il presente, che fa emergere quali sono gli aspetti più importanti della vita grazie all'analisi delle esperienze e della loro valorizzazione;
- il potenziamento dell'autostima, che rende possibile la valutazione di sé stessi e delle proprie capacità attraverso un buon livello di autoefficacia;
- il miglioramento della responsabilità , ovvero l'abilità di rispondere nella maniera più ottimale alle cose nel momento stesso in cui succedono, perché dopo potrebbe essere troppo tardi. L'abilità di rispondere efficacemente agli stimoli e agli eventi consiste nell'agire con fermezza e precisione nel preciso momento in cui c'è bisogno di agire.
Ogni scelta, anche quella più semplice o quella più istintiva, presuppone l'espressione delle proprie capacità cognitivo-emotive che sono la base del proprio patrimonio di risorse mentali, prodotto delle esperienze di vita.
Il fitness cognitivo-emotivo richiede training completi e continuativi che garantiscono la realizzazione del "Progetto di Vita" di ogni individuo.
I punti chiave di un buon training sono:
- l'individuazione: ossia, individuare lo scopo di vita, rispondendo alla domanda "dove voglio andare?";
-il potenziamento: focalizzarsi sulle conoscenze dello scopo di vita, rispondendo alla domanda "quali informazioni ancora devo apprendere?";
- la verifica: vagliare tutte eventuali le possibilità che ci sono per raggiungere lo scopo di vita, rispondendo alla domanda "quanti e quali modi ci sono?";
- la creatività : trovare modi alternativi ed innovativi per la realizzazione dello scopo di vita;
- l'identificazione: identificare, tra le possibilità esaminate, qual è il sentiero giusto da percorrere, rispondendo appunto, alla domanda "quale sentiero è il più giusto da percorrere?";
- l'azione: passare all'azione abbandonando l'inerzia, ovvero agire in maniera risoluta, determinata e consapevole per realizzare il "Progetto di Vita", rispondendo alla domanda "ora sono pronto?".
Tutti questo elementi, insieme, concorrono nel processo di massimizzazione delle nostre risorse cognitivo-emotive, nonché della flessibilità , dell'elasticità e dell'efficienze cerebrale migliorando il benessere psicologico.
Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo
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