22 febbraio 2024

Il "Seminatore": la costruzione interiore

La mia passione per l'arte mi spinge spesso ad analizzare dal punto di vista psicologico le opere che mi colpiscono di più e che secondo me sono cariche simbolicamente. Una di queste opere è sicuramente "Il Seminatore" di Van Gogh. Il pittore era solito ritrarre le persone che incontrava e che lo colpivano maggiormente e che secondo lui erano definibili come "tipi caratteristici", i quali simboleggiavano la parte più umana e, se vogliamo, anche più pura dell'esistenza. Qui, specificamente, "Il Seminatore" assume un valore simbolico che allude alla nascita, alla costruzione consapevole, alla creazione e all'aspettativa di qualcosa che avverrà.

Ma che significato ha psicologicamente? 

L'atto di seminare simboleggia le aspettative che conducono alla costruzione dell'interiorità, qualcosa che funge da anticipatore dei tempi. Le idee e le immagini mentali producono stati psichici ed atteggiamenti a loro strettamente collegate. Per esempio, quando l'atto di immaginativo di per sé crea aspettativa che qualcosa avverrà e per questo ci si attiva e si protende verso la realizzazione dell'immaginato. La metafora del "seminatore" implica che questo ciò non possa risultare un mero gesto senza significato; infatti, seminiamo per raccogliere per creare ciò che abbiamo desiderato, per sentire il sapore della fatica e della soddisfazione di aver dato vita a qualcosa. Seminiamo consapevoli che qualcosa potrebbe andare non come avevamo previsto, dato che, metaforicamente parlando, in inverno cade la neve e questa può anche preservare il terreno da diverse minacce o dalle basse temperature, ma non troppo a lungo. Proprio a questo punto bisogna fare i conti con la rabbia, la sofferenza generate dalle aspettative disattese. Qui, il germoglio deve ritrovare la luce e ritornare a crescere, non per evitare la sofferenza dell'aspettativa infranta ma perché la crescita è uno step importante della vita. 

La nostra società ha drasticamente accorciato tutti i tempi se non addirittura annullato il tempo delle attese e delle aspettative. Si è ormai perso il profumo e la bellezza della "semina". Vale ormai il principio del tutto e subito. L'importante che si ottenga il risultato perché non c'è il tempo di fronteggiare la sconfitta, la sofferenza e l'amarezza di un'aspettativa infranta. Per questo motivo l'atto del "seminatore" è un fatto tremendamente attuale in questa società post-moderna per il significato profondo che porta con sé. Può aiutarci a comprendere l'importanza di mettere in campo le nostre skills in modo fruttuoso per assaporare il gusto dell'attesa dei risultati. 

Il "seminatore" simboleggia quindi la costruzione interiore in quanto non ci rende passivi e rassegnati nell'attesa della creazione, ma ci pone in un atteggiamento propositivo, fruttuoso e costruttivo. 

Dr. Pierluigi Ricci - Psicologo

11 febbraio 2024

Carnevale: significato psicologico

Il periodo del Carnevale rappresenta un tempo senza confini dato che la sua ritualità ci mostra l'alternarsi nella vita di fasi di equilibrio e disequilibrio. Questo periodo infatti sancisce il passaggio dai freddi giorni invernali alla spensieratezza primaverile. Metaforicamente parlando, il passaggio dalla tempesta alla quiete. La ritualità del Carnevale trasmette un messaggio di speranza che suona un pò come "ci saranno sempre nuovi inverni, ma ci saranno sicuramente anche nuove primavere, nuovi inizi. 

Psicologicamente parlando, Jung indica questo periodo come il rappresentante dell'insieme di tutte le nostre maschere, ovvero tutto ciò che vogliamo mostrare al mondo esterno, l'io cosciente e quindi solo ciò che rappresentiamo solo in parte. Rappresenta le zone d'ombra dell'Io dato che ognuno di noi nasconde le parti più profonde del Sé. Idee, temi e concetti rimossi ma che tendono ad affiorare nei momenti meno opportuni della vita ostacolando il raggiungimento di fondamentali bisogni tipici dello sviluppo di un individuo. 


La maschera rappresenta l'evasione dalla routine, dagli schemi prestabiliti e la proiezione dei sogni e dei sentimenti nascosti. Attraverso il costume e quindi la maschera, possiamo impersonare un ideale. Possiamo trasformarci in un personaggio delle fiabe, in un pirata, in un cattivo ma anche in un eroe. 

Detto ciò, è sempre la "persona", la parte più evidente dell'io ad essere centrale in questo contesto festivo e liberativo. La "persona" costituisce solo una parte del Sé che è quella più visibile ma che non rappresenta in toto il nostro Sé. Quando ci identifichiamo con una maschera, si può cadere nell'errore di nascondersi dietro il concetto di "persona". Ci si convince e si convince gli altri di essere solo quello che si mostra con la maschera. Questo ci fa rimanere ingabbiati e non permette la conoscenza del vero Io, di ciò che siamo realmente.

Il periodo del Carnevale può essere un modo per rimettersi in gioco nella scoperta di un mondo interiore sconosciuto. La maschera rappresenta ciò che l'individuo è realmente ma che davanti a tutti vuole o deve dissimulare.   

Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo 

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