04 novembre 2023

Relazioni che fanno soffrire: come sopravvivere?

Ognuno di noi ha sentito parlare almeno una volta nella vita di amore malato o relazioni tossiche che generano sofferenza. Queste riguardano i legami interpersonali che hanno connotazioni disfunzionali. Per legame disfunzionale si intende un qualcosa di inadeguato al contesto in cui si verifica, che è controproducente per sé e per il perseguimento di uno scopo universale, ovvero il mantenimento del proprio benessere psico-fisico.

Non è raro che coloro che si trovano incatenati in una relazione tossica e disfunzionale sperimentino sentimenti altamente ambivalenti. Da un lato nutrono un forte attaccamento nei confronti del partner, ma dall'altro lo disprezzano per il modo in cui si comporta e per come li fa sentire.

Neuropsicobenessereblog, relazioni-disfunzionali


In generale, ogni tipo di relazione, che sia amicizia, rapporto genitori-figli o amore, ha un fattore comune. Ovvero il cambiamento. Tutti i legami funzionali si trasformano nel corso del tempo, mutano in base alla crescita e all'evoluzione di prospettive diverse degli attori della relazione. Al contrario, le relazioni disfunzionali, quelle che fanno male, seguono degli schemi fissi che si susseguono in maniera ciclica tanto da entrare in circoli viziosi che alimentano la sofferenza. 

Le fasi della relazione disfunzionale sono le seguenti: 

- accumulo reattivo di tensione; 

- episodi esplosivi per scaricare la tensione; 

- riconciliazione; 

- calma apparente; 

- nuovo accumulo reattivo di tensione; 

- nuovi episodi per scaricare la tensione sull'altro; 

- nuova riconciliazione; 

- calma apparente. 

Questa fase ciclica disfunzionale più durare anche per diversi anni.

Cosa fare?  

Quando una relazione non funziona più e ci rende infelici vuol dire che è arrivato il momento di dire basta e di mettere un punto definitivo alla sofferenza. 

Da un recente studio è emerso che le persone estremamente ferite dalla sofferenza di una relazione tossica possono scaturire delle condizioni psichiche disfunzionali come la bassa autostima, il rifiuto, la perdita, sentimenti di rabbia, fallimento e abbandono. 

Ma come nascono le relazioni disfunzionali? 

Il motivo fondamentale che spinge al ricercare una "soluzione" usata per uscire da periodi di solitudine e vulnerabilità è la mancanza d amore per sé stessi. Questa "soluzione" si basa sulla ricerca della sicurezza, della comprensione, della stima e dell'amore nella relazione con l'altro da sé. Spesso, anche senza rendercene conto, affidiamo la nostra felicità nelle mani dell'altra persona creando così legami disfunzionali, ricercando all'esterno tutto ciò che in realtà potremmo trovare dentro di noi.

Uscire da una relazione tossica senza generare dolore, in entrambe le parti coinvolte, è praticamente impossibile. Tuttavia, esistono delle strategie per evitare che l'incendio si propaghi e spegnere le fiamme della sofferenza. 

Un passo fondamentale per sopravvivere alla rottura è accettare i motivi per cui questa è avvenuta. Di fondamentale importanza è l'ammissione e il riconoscimento che comunque, nonostante le circostanze, si sono passati piacevoli momenti insieme che meritano di essere ricordati evitando il fenomeno oggi denominato ghosting. Tale fenomeno si riferisce proprio al darsi alla fuga, sparire come un fantasma, senza farsi più né vedere né sentire nel tentativo di non dover sperimentare il dolore della separazione. 

Terminare la relazione disfunzionale nel momento in cui si sà che non può più andare avanti è necessario per entrambe le parti. Rimandare l'inevitabile, cercando scuse e compromessi non farà altro che peggiorare ulteriormente la situazione alimentando la sofferenza.


Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo


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