23 ottobre 2022

La Personalità - Il test Szondi

Cos'è la Personalità?

Con questo termine che deriva dal latino persona, cioè “maschera”, si indica non tanto l'individuo in quanto portatore di una maschera, quanto l'individuo con tutte le sue più profonde caratteristiche e sfaccettature. Quindi in sostanza facciamo riferimento all’organizzazione interna all’individuo dei sistemi psicologici alla base del suo particolare adattamento all’ambiente ed è determinata da diversi fattori: sentimenti, comportamenti, stile di adattamento alla realtà, fattori temperamentali, di sviluppo, dell’educazione e socioculturali.

In letteratura sono presenti molte teorie della personalità e le più importanti sono quelle dei tratti. Con il termine tratti ci si riferisce al modo di pensare, percepire e rapportarsi all’ambiente e a se stessi, che si manifesta nei più svariati contesti sociali e/o personali e si dimostrano stabili nel tempo. Tra le più valide scientificamente c’è la teoria dei tratti di Allport. Allport raccolse un enorme numero di termini per descrivere la personalità, per poi rendersi conto che la descrizione in media comprendeva sette tratti. Secondo lo psicologo al’interno dei suddetti tratti se ne distinguono 3 fondamentali:

1 - Tratti cardinali: essi rappresentano le motivazioni e le passioni, sono innati e geneticamente determinati.

2 - Tratti centrali: essi si riferiscono alle disposizioni, come ad esempio la socievolezza, che hanno un’influenza pervasiva e costante sul comportamento.

3 - Tratti secondari: essi riguardano gli aspetti circoscritti del comportamento dell’individuo, come ad esepmio, preferire un cibo rispetto ad un altro e sono influenzati dall’ambiente circostante.
Per esplorare la personalità sono presenti in letteratura molti test proiettivi.

Uno dei più famosi è il test di Szondi, noto anche come “analisi del destino umano”. Questo test venne ideato nel 1935 con lo scopo di ottenere informazioni sui tratti di personalità più profondi dell’essere umano.

Alla base di questo test c’è l’idea che molte delle scelte che compiamo nella vita sono associate a determinati meccanismi repressi. In altre parole ci sono determinate dimensioni che scegliamo di nascondere nella nostra infanzia. Da questo è facile dedurre che il test si basa sulla Teoria dell’Inconscio di Freud. 
 
Ma in cosa consiste il test di Szondi?

Questo test ha come strumento di diagnosi la fotografia. Durante la somministrazione del test i pazienti devono scegliere un volto in base alle domande poste. Sono presenti 48 figure ciascuna organizzata in 6 serie costituite a loro volta da otto persone ciascuna. Inoltre, tutte le fotografie ritraggono persone affette da disturbi mentali.

Szondi partiva dall’idea che ogni paziente avrebbe scelto l’immagine i cui tratti facciali facevano pensare a un disturbo o a un problema simile al proprio. Vale a dire, gli impulsi repressi sarebbero riaffiorati mediante una scelta determinata da ogni domanda posta dallo psicologo. In base a ciò, si ipotizza che ogni paziente avrà una reazione di fronte alle caratteristiche in comune con l’immagine. 

Leopold Szondi cercava una terza via che fosse a metà tra il pensiero di Freud e quello di Jung. Mentre il primo si concentrava sull’inconscio individuale e il secondo su quello collettivo, Szondi offrì una via alternativa: ovverosia l’inconscio familiare. La teoria dell'autore era fondata su alcuni assunti di base:

- i geni dei nostri antenati permangono nel nostro inconscio determinando le nostre scelte di vita;

- tale legame ci porta spesso a sperimentare un costante senso di infelicità e persino ad ereditare alcuni disturbi, impulsi e istinti; 

- la connessione con il nostro inconscio familiare, può portare alla luce limitazioni mentali che spesso ci ostacolano e di lavorare su di esse per trasformarle e liberarcene una volta per tutte. 

L'utilità di questo test sta nel portare alla luce i lati più profondi e talvolta nascosti della nostra personalità con l'obiettivo di smussare tratti disfunzionali che non ci permettono di vivere in maniera sana preservando il proprio benessere psico-fisico.

Dott. Ricci

14 ottobre 2022

Esercizi per liberarsi dell'ansia

L'ansia in sé non è nociva, ma è una condizione adattiva dato che ci permette di avere un giusto livello di attivazione con l'ambiente circostante. Tuttavia, l'ansia può diventare deleteria, assorbire tutta la nostra forza vitale tanto da compromettere la qualità della nostra vita. In questo senso l'ansia è malsana per noi e per chi ci circonda. 

Anche se questa condizione non ci riguarda in questo momento, è importante sapere che ognuno di noi può sperimentare questo stato almeno una volta nel corso della vita. 

Per ciò, è di fondamentale importanza sviluppare delle risorse ed attuare delle strategie che permettano di controllare le nostre emozioni ed i nostri pensieri. 

Qui, vedremo insieme alcuni esercizi che possono esserci utili non solo nei momenti in cui veniamo sopraffatti dall'ansia, ma anche nel quotidiano. 

Ma qual è l'obiettivo? 

Semplice! Imparare la giusta tecnica da applicare nel momento giusto! 

1- Rilassamento progressivo di Jacobson: "eliminare la tensione residua è la caratteristica essenziale di questo metodo". Queste sono le parole del padre di questa tecnica. Dal momento che la tensione mentale agisce in maniera diretta sui muscoli, per evitare un sovraccarico, è indispensabile capire quando i muscoli sono tesi e come bisogna fare per eliminare il sovraccarico e rilassarli. 

2 - Rilassamento con visualizzazione: i processi neuropsicologici che sono coinvolti in tale tecnica sono quelli che intervengono nell'intelligenza visiva, ossia quando il cervello attiva e stimola, attraverso una stimolazione immaginativa, le stesse aree cerebrali che si attivano in presenza di stimoli reali, con l'opportunità di abbandonare le tensioni che ci opprimono. La capacità dell'elemento ideativo, del pensiero, è la produzione di "formazioni", ovvero modificazioni psicofisiche e antistress, definita ideoplasia o concentrazione psichica passiva (Lindeman, 2003).  

3 - Training autogeno di Schultz: questa è una metodica che si basa sulla suggestione e quindi sull'indurre delle sensazioni e dei pensieri piacevoli che consentano di rilassarci profondamente. Cambiando atteggiamento è possibile modificare la propria vita con l'aiuto di un professionista. 

4 - Sviluppare la creatività: un ottimo modo per sconfiggere l'ansia e tornare ad avere uno stile di vita sereno è sicuramente sviluppare la creatività. L'arte, non solo rende migliori, ma aiuta anche la nostra mente a rimanere sana. Questo è stato confermato dallo studio di Alton e Barron, creatori dell'opera "The Creativity Cure". Non c'è bisogno di essere grandi artisti dal pennello d'oro! Infatti, ciò che conta non è il risultato, ma il processo creativo, l'entusiasmo e la soddisfazione di riuscire a realizzare qualcosa di nuovo.

5 - Musicoterapia: è scientificamente provato che l'ascolto di suoni naturali, come ad esempio lo scorrere dell'acqua, o il suono che fa la legna quando arde, calma la mente e scioglie le tensioni muscolari, agendo in maniera diretta sugli stati d'animo e sulle emozioni. La musicoterapia riesce a dissolvere l'ansia e lo stress è può essere utilizzata come una valida tecnica per produrre un profondo stato di rilassamento. 

6 - Mindfulness: questa è una tecnica di rilassamento nonché uno stato di coscienza che è in grado di portarci ad uno stile di elaborazione che si traduce nella profonda attenzione verso tutto ciò che ci circonda e tutto ciò che sta accadendo nel qui ed ora. 

7 - Camminare nella natura: la camminata può essere trasformata in una tecnica antistress e anti ansia dal momento che quando camminiamo il nostro organismo produce livelli più elevati di endorfine. Queste sono anche note come ormoni della felicità, promuovono il benessere psico-fisico e aiutano a sviluppare pensieri positivi e quindi aiutano a prevenire l'ansia. Inoltre, la camminata consapevole nella natura favorisce la ri-connessione con le nostre emozioni profonde dissolvendo le tensioni accumulate durante la giornata.  

8 - Respirazione consapevole profonda: può sembrare assurdo, ma la maggior parte di noi non sa come respirare correttamente. Eppure, l'atto della respirazione sembra così banale e naturale. Per questo è importante sapere come controllare correttamente la respirazione. Uno studio recente della Stanford University ha rivelato che il meccanismo che regola la respirazione è racchiuso in un gruppo di neuroni situati nel cervelletto, neuroni che i ricercatori hanno soprannominato "neuroni pranayama". Questi funzionano come una sorta di centralina che rileva il ritmo della respirazione ed hanno un legame molto stretto con il locus coeruleus, ovvero una struttura cerebrale che svolge un ruolo fondamentale nella vigilanza, nella focalizzazione dell'attenzione e nelle risposte allo stress. Controllare la respirazione è quindi fondamentale per prendere coscienza degli stati ansiosi e mettere un punto all'inquietudine ansiogena. 

Gli esercizi per liberarsi dalla trappola dell'ansia sono utili nel momento in cui si avverte si sovraccarico fisico e mentale generato dalla tensione emotiva che interferisce con le attività della vita quotidiana. Le tecniche che abbiamo visto aiutano a gestire i disturbi d'ansia, l'insonnia, i disturbi somatici e psicosomatici, le cefalee, le aritmie e i dolori cronici. 

È importante sottolineare che queste tecniche producono un effetto cognitivo diretto e positivo, in quanto incidono anche sull'autostima e sulla consapevolezza di essere in grado di controllare la propria mente, massimizzando il benessere psico-fisico. 

Dott. Pierluigi Ricci - Psicologo

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